
Il mondo della moda e tutto ciò che gravita intorno al settore non sono rimasti immuni dalla rivoluzione digitale.
I marchi nel luxury fashion retail, in particolare, si sono trovati costretti a ripensare completamente i loro processi interni, il modo di comunicare con il pubblico e l’approccio ai luoghi virtuali frequentati dai consumatori moderni.
Ne parliamo nel seguente articolo, con approfondimenti a proposito di:
marketing esperienziale, shopping on-line
Non è un caso che la prima vera digitalizzazione per le grandi firme della moda abbia riguardato la loro strategia di comunicazione.
Per arrivare al proprio target, si va sempre più nella direzione di strategie digitali su misura che tengano conto non solo del settore di riferimento, ma proprio sulle specifiche esigenze della clientela.
Nel luxury fashion retail, un settore dove l’immagine è cruciale, un brand non comunica (e vende) solamente un prodotto, ma in primo luogo esperienze che siano in grado di portare con sé l’idea di esclusività e unicità.
Marketing esperienziale
Il marketing esperienziale, in quest’ottica, assume importanza vitale nel mondo del lusso: se il marchio vende prima di tutto valori e appartenenza a una élite, la partita del coinvolgimento e della fidelizzazione del cliente si gioca sul campo della shopping experience. Nulla, infatti, può fare tornare ad acquistare o convincere a una spesa il consumatore come un’esperienza d’acquisto eccellente .
Ogni aspetto di comunicazione, marketing e vendita deve essere curato nel dettaglio e integrato in una gestione centralizzata per offrire un’immagine del marchio sempre all’altezza delle aspettative più esigenti, lineare e coerente in ogni canale online e in ogni punto vendita.
Shopping on-line experience
Il digitale ha cambiato radicalmente il concetto di esperienza d’acquisto.
Lo dimostrano i dati di Osborne Clarke che nel 2016 ha realizzato un sondaggio sulle nuove abitudini di consumo in Europa.
Il pubblico si dice maggiormente fiducioso nei confronti delle innovazioni e della tecnologia, in particolare in merito alla possibilità di implementare nei negozi soluzioni come la realtà aumentata, nei camerini prova ad esempio, per potersi vedere con versioni diverse (per abbinamenti, combinazione di colori, misure, ecc.) dello stesso capo indossato.
Non si tratta, tuttavia, di soluzioni volte esclusivamente a incontrare il favore e la curiosità del pubblico, ma di fattori di svolta anche per i brand del luxury fashion retail. Si pensi ad esempio allo stock management o alla gestione dei resi e all’impatto che anche on-line e dunque comodamente da casa propria si possono utilizare tecnologie di augmented reality ed avere risolto questo tipo di problemi logistici.
Per quanto concerne le novità e l’introduzione di tecnologie, il mondo del luxury è sempre stato all’avanguardia, per un desiderio di stupire e fare sentire sempre coccolato e al centro dell’attenzione il cliente che è particolarmente esigente.
La domanda che ci si pone a questo punto è:
Come si può fare sentire il cliente al centro dell’esperienza di shopping?
La chiave della risposta, come spesso accade, si trova già nella domanda: è attraverso una customer experience eccellente che dispone di incontri in store e acquisti on-line che si coinvolge emotivamente il pubblico.
In questa direzione, il clienteling sfrutta le tecnologie digitali offrendo ai retailer la possibilità di raccogliere, elaborare e sfruttare i dati per creare strategie personalizzate, su misura e soprattutto continuamente ottimizzabili.
Mai come oggi si è vista una tale disponibilità di informazioni grazie alle interazioni online dei consumatori, ma la sfida è riuscire a utilizzarle per indirizzare il processo di vendita verso i bisogni del cliente, supportandolo nei canali preferiti e influenzando la scelta d’acquisto.
Eppure è proprio nel luxury fashion retail che si incontrano le maggiori difficoltà nella raccolta di informazioni, perché nella clientela la propensione a fornire dati sensibili è particolarmente scarsa.
È necessario instaurare un legame di fiducia e fare comprendere che si tratta di un modo per offrire una proposta sempre più esclusiva e su misurare magari in pieno anonimato.
Una shopping experience interattiva soddisfa il bisogno di informazioni e il desiderio di fare parte di un club elitario della clientela tipica del luxury e, contemporaneamente, la necessità di dati per ottimizzare le strategie dei retailer del settore e incrementarne i profitti.
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